Vicolo cieco by Sara Paretsky

autore:Sara Paretsky [Paretsky, Sara]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Minimum Fax
pubblicato: 2021-07-11T22:00:00+00:00

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Vicolo cieco

Io e Bledsoe raggiungemmo il direttore di macchina in sala da pranzo, dove stava mangiando roast beef e purè di patate. Bemis era ancora sul ponte di comando: Bledsoe mi spiegò che il capitano sarebbe rimasto lassù fino a quando la nave non fosse uscita dalle insidie del canale e non si fosse avviata al largo nel Lago Superiore. Noi tre eravamo gli unici presenti nella sala da pranzo: gli altri ufficiali mangiavano con il resto dell’equipaggio. I menu scritti a mano e poggiati sui nostri piatti offrivano una scelta tra due antipasti, verdure e dessert. Davanti al pollo e ai broccoli al forno parlai a Sheridan del mio incidente.

L’ingegnere confermò di avere a bordo fiamme ossidriche di diverse dimensioni, nonché ogni possibile varietà di chiavi inglesi. «Ma se mi chiede se qualcuno di questi utensili sia stato usato giovedì scorso, non so risponderle. Non teniamo gli attrezzi sotto chiave: sarebbe troppo dispendioso accedervi, in termini di tempo». Imburrò una fetta di pane e ne mangiò un boccone. «Quando la nave salpa, teniamo otto persone in servizio in sala macchine, e tutte devono essere in grado di accedere facilmente agli attrezzi. Non abbiamo mai avuto problemi, e fino a quando non ne avremo ho intenzione di lasciare l’accesso libero».

Sulla nave non erano ammessi liquori, quindi accompagnai la cena col caffè. Era leggero, così versai nella tazza molta panna per dargli un po’ di sapore.

«È possibile che qualcuno sia salito sulla nave, abbia preso gli attrezzi e poi li abbia riportati indietro senza che nessuno se ne accorgesse?»

Sheridan ci pensò su. «Suppongo di sì», disse riluttante. «Non è come per le navi della marina militare, che hanno sempre qualcuno di guardia. Nessuno deve restare a bordo quando siamo in porto, e la gente va e viene senza che nessuno ci faccia caso. In teoria qualcuno potrebbe andare in sala macchine senza essere visto, ammesso che sappia dove trovare gli attrezzi. E dovrebbe anche essere abbastanza fortunato da non incappare in uno di noi... In ogni caso, preferisco credere che sia andata così, piuttosto che pensare che uno dei miei uomini sia coinvolto».

«Ma potrebbe averlo fatto, uno dei suoi?»

Credevo fosse possibile, ma ancora non riuscivo a pensare a un movente. Suggerii che qualcuno, per esempio Phillips, potesse aver pagato un membro dell’equipaggio per fare il lavoro sporco al posto suo. Bledsoe e Sheridan ne discussero animatamente. Erano entrambi convinti di essersi sbarazzati della loro unica mela marcia licenziando l’uomo che aveva versato l’acqua nelle stive, il mese precedente.

Sheridan nutriva grande fiducia nei suoi sottoposti. «So che il mio giudizio potrebbe essere sbagliato, ma non riesco a immaginare che nessuno di quei ragazzi possa manomettere deliberatamente un’automobile».

Continuammo a discutere a lungo, anche dopo che uno dei giovani cuochi ebbe finito di sparecchiare la tavola e ripulire la cambusa. Alla fine Sheridan si scusò perché doveva tornare in sala macchine. Disse che potevo interrogare gli altri macchinisti e i quattro fuochisti, ma non credeva sarebbe servito a granché.

Mentre usciva dalla sala, dissi in

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